Credo serva un'organizzazione che consenta ai cittadini che si considerano di sinistra di partecipare attivamente alla politica, di esprimere liberamente la propria opinione e di determinare democraticamente l'azione dell'organizzazione stessa.
Lo sviluppo di nuove tecnologie lascia intravedere la possibilita` di un esercizio democratico sempre piu` diretto; se parallelamente ad esso si sviluppasse anche una nuova cultura politica sarebbe finalmente possibile superare certi compromessi, come deleghe e rappresentanze, di cui fino ad oggi non si e` potuto realisticamente fare a meno, al punto da dare noi erroneamente per scontati certi meccanismi che "da secoli" riversano nelle organizzazioni politiche inefficienze ed approssimazioni, per la verita` sempre piu` spesso "dolose".

Tuttavia cio` non puo` avvenire dall'oggi al domani, occorre individuare un apposito processo, con tanto di tappe, "prove di laboratorio" e verifiche; con la consapevolezza che la dinamica del contesto potra` imporre deviazioni lungo il percorso. Un percorso che non puo` non partire dalla constatazione della situazione attuale e dalla adozione di qualche criterio.

Nella societa` si possono osservare un'infinita` di atteggiamenti nei confronti della politica, da chi non va neanche a votare a chi "fa politica" a tempo pieno e, quindi, per professione.
Personalmente credo che il "fattore tempo" sia piu` importante di altri nel determinare quanto fruttuosa sia l'attivita` politica di una persona. Individuo quindi una "soglia d'impegno" al di sopra della quale si collocano i "militanti"; sotto gli altri, come coloro che si limitano a guardarsi intorno quando sono chiamati a votare (piu` o meno come ho fatto io fino a qualche anno fa). Farei volentieri a meno di questa distinzione ma mi s'impone come di fondamentale importanza per dare concretamente avvio a tutto il processo.
Infatti da un "militante di sinistra" ci si puo` aspettare che sia disposto ad iscriversi ad una organizzazione se questa e` sufficientemente flessibile da accoglierlo e capace di fornigli qualche strumento per la sua attivita`.

La disponibilita` ad iscriversi, versando anche un contributo monetario, e` a sua volta determinante per una efficiente "consultazione della base". Inutile dire che stiamo parlando di Internet, piu` precisamente di strumenti web.
Allo stato dell'arte un metodo di consultazione degli iscritti all'organizzazione che possa fare affidamento sul riconoscimento remoto di ciascuno di essi e` di gran lunga piu` attendibile di qualsiasi metodo che pretenda di consultare utenti web sconosciuti. In pratica chi s'iscrive all'organizzazione acquisisce, fra gli altri, il diritto a determinare (almeno parzialmente) via web l'azione della stessa.

Purtroppo anche questo non puo` essere fatto subito, necessita di una fase di prova (ecco perche` ho parlato di laboratorio) e quindi l'organizzazione deve inizialmente darsi delle regole che le consentano di "operare legittimamente" senza dipendere totalmente dal web.
Si puo` pero` iniziare con qualcosa di meno vincolante che rappresenta comunque uno strumento politico appetibile agli iscritti; ovvero si concede a ciascuno di essi di comunicare liberamente agli altri le proprie idee, opinioni, proposte. Cio` puo` essere realizzato con la formula del forum on line, dove tutti possono intervenire alla pari; ma chi ha esperienza di tali strumenti di confronto sa che sono soggetti ad una interazione eccessiva rispetto al nostro scopo; anche ipotizzando che per via dell'identificazione non vi fossero utenti provocatori c'e` d'aspettarsi che occorra leggere diverse schermaglie prima di estrarre qualcosa di politicamente utile.
Invece di un forum, che tra l'altro richiede almeno un minimo di attivita` manuale di organizzazione e moderazione, si puo` pensare di mettere a disposizione degli iscritti uno spazio web individuale in cui ciascuno possa pubblicare liberamente tutto cio` che intende comunicare agli altri. In questo modo egli tendera` ad esprimersi senza troppe personalizzazioni.

Naturalmente serve a ben poco pubblicare in un proprio spazio se nessuno lo visita, ecco allora l'idea delle "visite guidate"...
Sul sito dell'organizzazione si dispone una pagina per la comunicazione interna dove appaiono, per via di un automatismo, brevi estratti di cio` che gli iscritti vanno via via pubblicando nel proprio spazio individuale. In tal modo e` possibile leggere, fra i vari interventi che si susseguono, "notizie fresche" o commenti ad esse, nonche` notizie dai territori, senza necessita` di una redazione. Gli iscritti sono al tempo stesso fruitori e fornitori di informazioni e proposte, perche` sanno che il loro intervento ha la stessa visibilita` degli altri. Ma la "visita guidata" consente molto di piu`...
Infatti nella stessa pagina e` disponibile uno strumento che permette di cercare fra tutto quanto pubblicato nel tempo dagli iscritti, secondo criteri impostabili da chi effettua la ricerca; fra essi, naturalmente, anche quelli semantici (volgarmente Web 3.0). Si puo`, per esempio, estrarre dall'archivio tutti gli interventi oltre una certa data che riguardano un certo tema; oppure leggere gli interventi di quegli iscritti che ci ritroviamo come candidati in qualche elezione, per valutare meglio chi fra loro e` piu` vicino alle nostre posizioni.
Ma anche i candidati possono fare delle ricerche che gli consentano di capire quali siano, fra gli iscritti, le opinioni prevalenti in una certa area del paese, o in relazione ad un certo argomento, in modo da rappresentare al meglio determinate istanze e sensibilita`.
Quindi se da un lato il "militante" e` interessato ad iscriversi per dare visibilita` alle proprie idee ed iniziative dall'altro chi attualmente si trova in posizioni mediaticamente vantaggiose (personaggi molto noti) oltre ad iscriversi dovrebbe avere interesse a finanziare da subito la realizzazione di un tale sistema, per l'importanza del servizio che gli viene offerto.

Come detto un inizio di questo tipo e` meno vincolante di vere e proprie "consultazioni referendarie" fra gli iscritti su determinati argomenti ma e` gia` un modo per valutare l'operato di chi riveste cariche importanti.
Infatti se un iscritto sente una dichiarazione, per esempio in TV, di un portavoce dell'organizzazione, con la quale si trova d'accordo, probabilmente si limitera` a compiacersene, mentre se non si trova d'accordo potra` fare una propria indagine fra le opinioni degli iscritti e magari scoprire che quella con cui non e` d'accordo e` comunque prevalente, finendo per apprezzare il portavoce. Se invece scoprisse che oltre a non essere d'accordo si tratta anche di una posizione di esigua minoranza allora potrebbe criticare il portavoce come non adatto a quel ruolo.
Come detto... ci vuole una nuova cultura politica.